Francesca De André, nipote del grande Fabrizio, denuncia un rapporto difficile col padre Cristiano, ma va anche oltre.
Durante un’intervista intensa e senza filtri nella trasmissione “Storie di donne al bivio” su Rai2, condotta da Monica Setta, Francesca De André ha espresso con parole forti e sentite tutto il suo risentimento nei confronti del padre, Cristiano De André. La giovane donna ha denunciato pubblicamente un legame familiare difficile, segnato da delusioni e da una pesante eredità artistica.

Non è la prima volta che la ragazza mette a nudo il complesso rapporto col suo papà, ma adesso arriva anche la critica da un punto di vista musicale: per lei, Cristiano De André avrebbe sfruttato il repertorio del nonno, Fabrizio De André, più per motivi economici che per reale ispirazione artistica. Insomma, l’eredità artistica di suo nonno è pesante, ma il padre ci avrebbe marciato sopra.
Le accuse di Francesca De André al padre Cristiano
Francesca De André insiste sottolineando come suo papà – che è senza dubbio un grande musicista – avrebbe scelto di riarrangiare e riproporre i brani del celebre cantautore genovese piuttosto che sviluppare una carriera autonoma fondata sul proprio talento. Un talento, sottolinea con amarezza, che avrebbe potuto aprirgli molte strade ma che non è mai stato veramente coltivato né valorizzato.

Dietro questa accusa si nasconde anche un dolore più profondo, legato a dinamiche affettive irrisolte. Francesca parla non solo da figlia, ma anche da donna che cerca di emanciparsi da un passato familiare ingombrante, dove la genialità del nonno sembra aver lasciato più ombre che luce nella generazione successiva.
Dunque, la sua è una critica che punta il dito contro la fragilità personale e artistica del padre, incapace – a suo dire – di affermarsi al di fuori dell’ombra paterna. Francesca De André solleva interrogativi più ampi su cosa significhi crescere all’interno di una famiglia in cui la notorietà e l’arte coincidono con il trauma e l’incomprensione.
I fantasmi del passato e l’eredità del nonno Fabrizio De André
Molti sono i figli d’arte che si trovano a combattere con fantasmi ingombranti, incapaci di trovare una voce propria in un mondo che li giudica in base al cognome. Senza alcun dubbio, il nome di Cristiano De André, ma anche per fare altri esempio famosi, quello di Alberto Bertoli figlio di Pierangelo o Filippo Graziani figlio di Ivan, viene ricondotto immediatamente a quello del genitore.

Ma in tutti i casi citati, sarebbe scorretto non riconoscere i meriti artistici di questi talenti, che appunto hanno vissuto l’essere figlio d’arte come un peso da cui è difficile discostarsi. La critica di Francesca De André, dunque, a nostro avviso è in parte ingenerosa nei confronti del padre Cristiano, vincitore anche di un Premio della Critica in un’edizione del Festival di Sanremo di ormai 40 anni fa.
Ben diverso è il discorso che la giovane donna muove sul contesto familiare in cui è cresciuta: nella stessa intervista, infatti, Francesca De André ha parlato di un padre di cui aveva paura, spiegando come sia stato assente dalla vita sua e dei suoi fratelli. Un racconto, quello della nipote di Faber, che è infarcito di dettagli che delineano anche le dipendenze del padre, che portarono anche alla separazione da Carmen De Cespedes.