Storia di Genova

La leggenda vuole che il nome della città sia legato a Giano, dio romano bifronte: proprio le due facce di questa figura richiamano l'aspetto contrastante di Genova, da una parte protesa verso il mare, dall'altra circondata dalle montagne.

Furono con ogni probabilità i Fenici a scoprire per primi il territorio che ebbe modo di svilupparsi grazie ai Romani e all'apertura di nuovi sbocchi commerciali: Genova si ingrandì formando il primo nucleo attorno a quello che fino a quel momento non era altro che un piccolo promontorio.

All'inizio del primo millennio approfondì le conoscenze nel settore navale che consentirono agli abitanti di dedicarsi attivamente ai commerci, spingendosi oltre il Mediterraneo. Le Crociate permisero alla città di acquisire una rilevanza ancora maggiore: nella seconda Crociata grazie alla costruzione di centinaia di navi potè conquistare nuove basi commerciali nel Mediterraneo.

Genova costituiva allora una potenza europea di grande forza, dominata dai nobili locali con l'alternanza del dominio milanese e francese. Ma alla scoperta dell'America per merito di Cristoforo Colombo, nel Quattrocento, e alla conseguente perdita di interesse nei confronti del Mediterraneo corrisponde l'inizio della decadenza commerciale di Genova.

Lo stesso secolo e quello successivo videro protagonista Andrea Doria che riuscì a liberare la città dagli Spagnoli. La tranquillità fu minata nel Settecento quando la Repubblica di Genova fu presa di mira dagli Austriaci, cacciati da un'insurrezione popolare.

In seguito a una parentisi napoleonica nei primi anni dell'Ottocento, la città fu inglobata al regno di Sardegna divenendo uno dei maggiori centri interessati alla lotta per l'indipendenza italiana. Genova concretizzò la propria ascesa economica a partire dal diciannovesimo secolo con l'industrializzazione.